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Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/155
- E la macchia scomparirà
- un giorno, e l’Angelo muto
- parlerà un giorno. E vedrete
- e udrete. Io patire patire
- voglio per questo, e il patire
- m’è poco al mio pentimento.
- La turba
- - Oh povere, povere! Guarda,
- guarda come sono disfatte!
- Anch’elle non piangono più.
- Non hanno più lacrime. Secche
- sono, bruciate fin dentro.
- — La morte le falcia e le lascia
- per terra, che càmpino ancóra!
- — Le taglia ma non se le porta.
- — Abbine pietà, buono Iddio!
- — Sono creature innocenti.
- — Miserere, Gesù, miserere!
- Aligi
E tu, che sei vergine e vedova,
- tu che nell’arche tue del corredo
- portasti vestimenta di lutto,
- pettine di rovi, collana
- di spine, lenzuola tessute
- di triboli, tu che piangesti
- la prima notte e poi sempre,
- tu hai nel Paradiso le nozze
-