Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/39

Da Wikisource.

Atto I. Scena V 33
La voce della sconosciuta
Aiuto, per Gesù Nostro Signore!
Gente di Dio, gente di Dio, salvatemi!


SCENA QUINTA

In corsa, ansante di fatica e di spavento, coperta di polvere e di pruni, simile alla preda di caccia inseguita dalla muta, una donna col volto tutto nascosto dall’ammantatura entrerà per la porta aperta e si ritrarrà in un canto, dalla parte avversa a quella degli sposi, presso il focolare inviolato.

La sconosciuta
GG
ente di Dio, salvatemi voi!
La porta! Chiudete la porta!
Mettete le spranghe! Son molti,
hanno tutti la falce. Son pazzi,
son pazzi di sole e di vino,
di mala brama e di vituperio.
Mi vogliono prendere, me
creatura di Cristo, me
sventurata che male non feci.
Passavo. Ero sola per via.
Allora le grida, gli insulti,
le zolle scagliate, la corsa...
Ah, son come cani furenti.
Mi vogliono prendere. Strazio
faranno di me sventurata.
Mi cercano. Gente di Dio,