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58 LA FIGLIA DI IORIO
Io ho peccato contro il focolare,
contro i miei morti e contro la mia terra
che più non mi vorrà tenere seco,
che non vorrà sepolto il corpo mio.
Sorelle, per lavarmi del peccato,
nella cenere sette e sette giorni
tante croci farò con la mia lingua
quante sono le lacrime versate
dagli occhi vostri, e l’Angelo le conti
e il novero mi metta nel mio cuore.
Voglio così pigliare perdonanza
davanti a Dio, sorelle; e voi pregate,
pregate per Aligi fratel vostro
che alla montagna deve ritornare.
E quella che patì l’onta e l’ambascia
consolerà voi. Datele a bere,
toglietele la polvere, con l’acqua
e con l’aceto i suoi poveri piedi
confortate, che forse le dorranno.
Io non volea recarle onta, ma tratto
fui dalle voci; e chi mi trasse al male
gran dolore n’avrà per i suoi giorni.
Mila di Codra, mia sorella in Cristo,
donami perdonanza dell’offesa.
Questi fioretti di Santo Giovanni
io tolgo dalla mazza del pastore
e te li metto qui davanti ai piedi.
Io non ti guardo, ché me ne vergogno.
Dietro di te sta l’Angelo dolente.