Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/79

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DELLA TERRA E DEGLI EROI

io andrò andrò adorante.„
Parlava la voce del sogno.
“Votò l’Eroe la sua vasta
coppa. Meditò taciturno.
Votare la coppa ei soleva
1358dopo sovrumane fatiche.
Da lui stanco il vino traeva
una onniveggente potenza.
Ei vide le Forze immortali
salir dalla terra e dal ponto.
Tra il Mediterraneo e il Lago
segnò taciturno le sorti
1365della Città nascitura.

I Continenti oscurati
eran sotto l’ombra degli alti
pensieri. Ei vedea la ricchezza
dei regni versarsi infinita [Il Macedone e la Tindaride]
su l’Arcipelago azzurro,
dalla Città nascitura
1372come da corno inesausto.
E vennegli Elena per l’acque
dai lidi argivi incurvati
secondo la forma del labbro
ledèo; sorridendo gli venne
Elena di Sparta che Achille
bramò; venne a lui col nepente
1379la bianca Tindaride; venne
recando nel cinto il profumo
dell’Ellade caro al signore


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