Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/65

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SECONDO - ELETTRA

grido, selvaggio      urlo come a Palermo,
come a Palermo      urlo di popolo ebro.
“O cuore, balzi?      Placato ancor non sei?„
120L’Eroe sorride;      ma gli occhi del veggente
veggono il sole      su la città che ferve
colui che parla      e l’ultimo suo gesto,
il furibondo      palpito che solleva
tutto quel muto      popolo come un petto
125immortale, e      tutto il sangue repente
sparir dai volti      innumerevoli, e
tutte le bocche      urlanti, tutte le
mani distese      in alto alla ringhiera;
Piazza Pretoria      fatta dal travincente
130amore vasta      come l’Italia intera
l’anima d’un      popolo fatta un cielo
di libertà,      eguale al giorno ardente;
una bellezza      nuova per sempre accesa
nel triste mondo,      un’imagine eterna
135di gloria impressa      nel vano velo, eretta
un’altra cima,      ala data alla Terra!

VI.

O
CUORE, balzi?      Non sei placato ancóra?„

L’Eroe sorride;      ma si tocca la fronte
ove in quel dì      battevan forte il sole


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