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Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/20

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DELLE LAUDI - LIBRO

intento a farti archi da saettare
115col legno della flèssile avellana.

IV.

E
LEGGERE sapesti il re splendente

nello sciame diviso,
ridere d’un tuo bel selvaggio riso
spegnendo il fuco sterile e sonoro.

120Con la man tinta in mele di sosillo
traesti fuor la troppa
signoria. Cauto e fermo la calcavi.
Sporgeva a modo d’uvero di poppa
il buon sire tranquillo
125che fu re delle artefici soavi.
Poi franco te n’andavi
sonando per le prata di trifoglio,
incoronato d’ellera e d’orgoglio,
entro la nube delle pecchie d’oro.

V.

130
L
’ACQUA sorgiva fra i tuoi neri cigli

fecesi occhio che vede e che sorride;
fecesi chioma su la tua cervice
il crespo capelvenere.


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