Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/125

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QUARTO - MEROPE


E quei che verso il Reno ora digrigna
ed or sorride livido di bile
57col ceffo nella sua birra sanguigna,

l’invasor che sconobbe ogni gentile
virtù, l’atroce lanzo che percosse
60vecchi e donne col calcio del fucile,

il saccardo che mai non si commosse
al dolore dei vinti e lordò tutto
63del fango appreso alle sue suola grosse,

l’Ussero della Morte vela a lutto
Stinchi e Teschio per la pietà fraterna
66di tanto musulman fiore distrutto!

Ma uno più d’ogni altro si costerna.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
69.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     


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