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QUARTO - MEROPE


ah perché non rinasco dal mio loto
Principe della Gioventù traendo
207i miei compagni a me duce e piloto,

meco giurati a un patto più tremendo,
e, per guidarli, d’un più alto e puro
210fuoco in me stesso non mi riaccendo?

O Giovine d’Italia, il morituro
ti saluta. Il mio sogno, astro vegliante,
213declina sopra i mari del Futuro.

Tu sorgi. Non morrai. Sei nell’istante
e nell’eternità. Colui che viene
216e non colui che parte sei, distante

e prossimo. Tu grondi, e le tue vene
sono inesauste. Impallidisci, e il viso
219tuo raggia e le tue mani sono piene


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