Pagina:D'Annunzio - Le vergini delle Rocce, Treves, 1896.djvu/22

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in quel giorno esse avevano compreso nel suo senso verace, come l’infermo ode il suono insolito del sangue riempire l’orecchio premuto su l’origliere e comprende per la prima volta la musica portentosa che regge la sua sostanza peritura.

Ma forse quel ritmo in loro non aveva parole.


Sembra, tuttavia, che in me oggi sorgano distinte le parole di quel ritmo secondando le pure linee delle imagini ideali.

“Un bisogno sfrenato di schiavitù mi fa soffrire„ dice Massimilla silenziosamente, seduta sul sedile di pietra, con le dita delle mani insieme tessute, tenendovi dentro il ginocchio stanco, “Io non ho il potere di comunicare la felicità, ma nessuna creatura viva e nes-