Pagina:D'Annunzio - Le vergini delle Rocce, Treves, 1896.djvu/73

Da Wikisource.

- 53 -

turpe infermità. E quella gente servile aveva, in fatti, offeso il Sole.

Una parte di essa, sperando di mondarsi, si immergeva in grandi lavacri di pietà e vi si mollificava e distemperava con molta compunzione. Ma lo spettacolo non era men disgustoso.

Volgevo gli occhi e tendevo gli orecchi altrove; e una superba allegrezza mi agitava allora i precordii, poiché i miei occhi non velati di lacrime vedevano tutte le linee e tutti i colori, poiché i miei orecchi sani e vigili udivano tutti i suoni e tutti i ritmi, poiché il mio spirito poteva senza limiti gioire delle apparenze fugaci e sapeva coltivare in sé ben altre melancolie e trovare il più amabile pregio della vita appunto nella rapidità delle sue metamorfosi e nella densità dei suoi misteri. “O molteplice Bellezza del Mondo„ io pregava allora “non a te soltanto