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94 notturno


Visi dolorosi di Marie, visi travagliati dalla fatica e dalla sventura, visi di pietà.

Bambini macilenti, tutt’occhi, sucidi, tristi.

L’acqua del rio malata.

La casa rossastra coi dieci camini a imbuto.

Un cielo grigio, umido, freddo.

Quando passo la soglia della Cappella, non vedo più nulla, se non i due feretri in mezzo a muraglie di corone.

L’altare ha i ceri accesi.

Uno mi dice: «Ecco il fratello». Vedo il fratello, piccolo come lui, con un viso ossuto ed energico, con una corta barba nera. Ha un continuo moto convulso nella mascella, come se masticasse qualcosa d’atrocemente amaro.

Viene da Valona, dal comando d’una squadriglia di torpediniere. Ha lasciato la crociera notturna e diurna, per accorrere. Trova la cassa chiusa,