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notturno 493





     O liberazione, liberazione,
t’invoco nella mia sera senza Espero,
t’invoco nella mia notte senza Orsa,
t’invoco nel mio mattino senza Diana;
e tu non mi sciogli ancóra!

     O liberazione, liberazione,
a te consacro queste mie bende intrise di sangue impoverito e di lacrime fredde, a te consacro questa mia pupilla che più non vede né veder vuole se non la cupa che in me suscito aurora.

     O liberazione, liberazione,
allontana da me la pietà di chi mi ama e l’amore di chi mi compiange, e questa musica, e questo vaneggiamento, e tutta questa mollezza che non vale il mio letto di paglia.

O liberazione, liberazione,
vieni e scioglimi; vieni e rinsaldami