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notturno 53


«Che disgrazia? Miraglia?»

Sùbito penso a lui.

«Scendi, Genua è giù. Ti dirà.»

Scendo, col cuore palpitante. Trovo Memmo Genua su la soglia, commosso. Mi racconta di aver saputo, dai telefoni delle altane di difesa, che il velivolo montato da Giuseppe Miraglia è precipitato in mare e che il pilota è in gravi condizioni. Il meccanico, Giorgio Fracassini, il nostro Fracassini, non si ritrova! Forse è andato a fondo.

Risalgo di corsa, mi accommiato da Cinerina che si agita. Ridiscendo.

Io, Genua e Renata ci mettiamo a correre per le Zattere in cerca di una gondola, di una qualunque barca.

Miraglia è stato portato all’ospedale della Marina. Interrogo di continuo Genua per sapere la verità vera.

Le ginocchia mi vacillano. La lingua mi s’impiglia. Lascio Renata nel campo di San Maurizio. Proseguo per Via XXII Marzo. Passo davanti