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120 la siesta.

una casa.... Non lo vedere! Non lo vedere!” balbettò il vecchio, a fatica, preso quasi da un terrore che gli dilatava le pupille. ‟A Penti.... Luca Marino.... Non ti svelare.... mai!...”

Già la marchesa veniva, con il medicamento.

Donna Laura sedette; si contenne. L’infermo bevve; e i sorsi scendevano nella gola con un gorgoglio, a uno a uno, distinti, regolari.

Poi successe un silenzio. E l’infermo parve preso da sopore: tutta la faccia gli si fece più cava; ombre più profonde, quasi nere, gli occuparono le occhiaie, le guance, le narici, la gola.

Donna Laura si accommiatò dall’amica; se ne andò, trattenendo il respiro, pianamente.

II.

Tutte queste vicende ripensava la vecchia signora, sotto la pergola, nel giardino tranquillo. Che cosa ora dunque la tratteneva dal rivedere il figlio? Ella avrebbe avuto la forza di reprimersi; ella non si sarebbe svelata, no. Le bastava di rivederlo, il figlio suo, quello ch’ella aveva tenuto sulle braccia un giorno solo, tanti anni a dietro, tanti, tanti anni! Era cresciuto? Era grande? Era forte? Era bello? Com’era?