Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/203

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DELLA TERRA E DEGLI EROI

del Cinto nel cielo era come
4886la sommità di una mitra
disadorna. Bolliva
il mare tra Delo e Micòno
più cupo, come allor quando
gittovvi Aristide il Giusto
le masse roventi del ferro
poi che giurato ebbero il patto
4893federale i capi de’ Ionii.

Non diversa apparve nell’alba
dei tempi l’isola al nàuta
pelasgo che senza approdare
veleggiava in vista del Cinto. [La sterilità di Delo]
“Niuno giammai le tue rive
toccherà, niuno giammai
4900t’onorerà; né credo
che tu sii per esser feconda
di pecore molte o di buoi
né di vendemmie ricca
né d’arbori verde„ le disse
Leto affaticata dal peso
del nascituro. Deserta
e nuda l’isola ardeva,
4908come oggi, al meriggio d’estate.
E venne l’Ellèno e le disse:
“Perché tu sei sterile, o figlia
del ponto, io t’eleggo e ti sposo.
Trarre saprà dal tuo grembo
4913aspro le abondanze e le gioie


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