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Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. I, 1918 – BEIC 1797111.djvu/120

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rise; ma, quando le disse che, s’ella poteva far il gioielliere suo sposo, essa farebbe a lui donazione di tutta la sua facoltá e a lei darebbe un bell’orologio d’oro del valore di cento piastre, la Lisetta cominciò a spalancare gli occhi e a pensarvi seriamente, e un giorno, fingendo di scherzare, disse per esteso la cosa all’amato giovane. Senza pensarvi sopra un istante: — Andate subito — soggiunse egli, — e fatevi dar l’orologio; s’ella mi fa donazione di tutto, io sarò suo marito. — Parlò con tanta serietá, che la sarta senza indugiare andò da madama Agnese (cosi la vecchia chiamavasi), recolle la bella nuova, ch’ella udi, come si può credere, con eccesso di gioia ; gli sposi la medesima sera si videro; stipulossi il contratto matrimoniale, si segnò da entrambi in presenza di testimoni; e l’amorosa Agnesina, dopo aver dato l’orologio alla pronuba Lisetta e cento fiorini per le spese della festa nuziale, che celebrar dovevasi nella sua casa, ímpatiens tuorae, fissò il di seguente per la cerimonia della chiesa; e, appena tornata a casa, dimentica de’ figli, de’ nipoti, di se medesima, rimise in presenza di molti un bauletto, che seco portato avea, al dolce maritino, diègli le chiavi, ed egli, apertolo pubblicamente, vi trovò tra oro, gemme, orologi e danaro investito ne’ banchi, il grosso capitale di sessanta a settantamila piastre, di cui assoluta signora lasciata avevaia il defunto marito.

Si passò tutta la giornata in grande allegria. Rinfreschi in abbondanza, musica, canti epitalamici, pranzo soutuoso, ballo, cena, dopo la quale la vecchiarella, che avea stuzzicato gagliardamente il foco d’amore con quel di Bacco, domandò di ballare col marituccio, e, finita la danza, che fece, come può credersi, smascellar dalle risa gli astanti, la compagnia congedossi. Era giá passata la mezzanotte e, dopo non molti minuti, domandò al marito se non fosse tempo d’andare a letto. — Madama — rispose egli, — tocca a voi l’andarvi prima. — Immaginandosi che cosi le dicesse per i riguardi dovuti di sua modestia al virginal decoro,