Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/122

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tiene la storia, alla seconda la filosofia, e alla terza la poesia e le belle arti; ho creduto bene di unire nella mia collezione quanto abbiamo di classico in queste tre vaste province, e precipuamente nella storia, che contiene per mio avviso la scola piú utile della vita e la piú abbondante messe del sapere, secondo l’antico adagio: «Tantum scinius quan/um memoria tenemus» : . d’ogni nostro saper memoria è sede.

Questa libreria, miei signori, è giá incominciata: abbiam piú di settanta sottoscriventi, e siam preparati «ad incorporarla» (0. Il suo perfezionamento però dipende da un pronto, deciso e generoso favore tanto de’ miei allievi che de’cittadini in generale di Nova-Iorca. Ma, per quanto ardentemente io ne desideri lo stabilimento, non credo che questa sera convengami dirvi di piú ; tanto per non parere troppo indiscreto, chiedendovi novelle grazie, in un punto in cui quella mi fate della vostra grata presenza, quanto pel desiderio di lasciar la cosa intieramente al giudizio vostro, che, in un affar tanto utile, tanto decoroso per voi e per la vostra spiritosa cittá, non può non esserle favorevole. Non avendo piú dunque niente questa sera da dirvi, concluderò il mio discorso rendendovi i piú vivi ringraziamenti per l’onor che vi piacque farmi. È questo un onore, (parlo ora a voi rispettabili cittadini della piú bella parte dell’Unione, non meno che a voi, carissima prole del mio intelletto e dell’amor mio), è questo un onore, voglio ripeterlo, di cui non cancellerá la memoria se non la morte. Mi sarebbe impossibile dire quanto mi consoli la vostra presenza, quanto mi piaccia la cortese attenzione con cui le parole ascoltaste del vostro vecchio maestro, e quanto la vostra visibile giovialitá e quel soave approvator sorriso m’avvalori, m’alletti ed intenerisca. Possano in voi produrre le voci mie il medesimo effetto, che in me produsse l’aspetto vostro. (i) Frase inglese.