Pagina:Da Ponte, Lorenzo – Memorie, Vol. II, 1918 – BEIC 1797684.djvu/246

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scrissi e riscrissi che un tal uso non esiste in America; e non devo supporre nemmeno che l’aspettaste dal Montresor, le cui scarse finanze v’erano affatto note. Fu dunque la fede che prestaste alle mie parole; e non varrebbe ora negarlo, dopo averlo e a voce e per lettera a me confessato piú volte. Voi credevate dunque di dover esser pagati; e le paghe, che chiedeste e che vi turon accordate, pruovano ad evidenza che tanto voi, che le chiedeste, quanto l’impresario, che a voi le accordò, credevate positivamente che l’entrate serali corrisponder dovessero alle vostre speranze e alle sue. Bramo esser inteso bene da tutti, e da quelli principalmente che chiésèr’ó éd ebbero in carta i quarantamila, i quindicimila, i venticinqueinila, i ventiquattromila franchi, e non fo commenti piú chiari su questo articolo. Gli effetti pruovarono che né io fui bugiardo promettitore, né l’im- •pvc.sva.xvo c. artisti. Curotvo in. pieno delusi. Piú di trentamila piastre produssero le trentacinque rappresentazioni della compagnia italiana a New-York, e piú di tredicimila le diciotto o dicianove di Filadelfia. Questa considerabile somma non bastò tuttavia a soddisfar tutti. E da che nacque l’enorme deficit ? Nacque prima dall’imprudenza di non aver seguiti i consigli miei, dall’aver indi accoppiati alla truppa degl’individui dannosi, superflui ed inutili, e dall’aver fissati salari eccessivi, senza conoscere il carattere, i costumi e i mezzi che somministrerebbe un paese ancor giovane in tutto, e specialmente nella conoscenza della lingua e della musica italiana. Furono questi, non può negarlo chi ha fior di senno, fatalissimi errori ; ma chi vuoisi accusare? Prima voi stessi, signori artisti; poi il Montresor. Voi, perché esigeste da lui quello che non sapevate s’egli poteva accordarvi; lui, perché promise quello ch’ei non sapeva di poter adempire. E dal complesso delle mie lettere, che tutti leggeste, avete difatto dovuto intendere che voi domandavate ed egli vi promettea l’impossibile. Io consigliai il Montresor, ed egli nel suo primo elenco m’offerse, di portar seco nove soggetti per la parte vocale: invece di nove, ne portò seco quindici. Non mancai d’instruirlo sulla qualitá e il merito de’ medesimi; gli dissi che tre almeno esser dovean cantanti del primo ordine,