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Osservate leggete con me.
In Italia seicento e quaranta.
In Germania duegento e trentuna.
Cento In Francia, in Turchia novantuna.
Ma in Ispagna son già mille e tre.
V’han fra queste contadine,
Cameriere, cittadine,
V’han contesse, baronesse,
Marchesine, principesse,
E v’han donne d’ogni grado,
D’ogni forma, d’ogni età.
Nella bionda egli ha l’usanza
Di lodar la gentilezza;
Nella bruna, la costanza;
Nella bianca, la dolcezza;
Vuol d’inverno la grassetta
Vuol d’estate la magrotta
E la grande maestosa,
La piccina ognor vezzosa;
Delle vecchie fa conquista
Pel piacere di porle in lista.
Ma passion predominante;
E la giovin principiante;
Non si picca se sia ricca,
Se sia brutta, se sia bella;
Purchè porti la gonnella,
Ogni donna per lui fa.
(parte)
scena vi.
Elvira sola.
Mi tradì il scellerato? È questo il premio,
Che quel barbaro rende all’amor mio?
Ah! vendicar vogl’io
L’ingannato mio cor. Pria ch’ei mi fugga
tfi ricorra... si vada... Io sento in petto
Sol vendetta parlar, rabbia e dispetto.
In quali eccessi, o Numi! in quai misfatti
Orribili, tremendi,
È avvolto il sciagurato!
Ah no. non può tardar l’ira del cielo,
La giustizia tarda. Sentir già parmi
La fatale saetta,
Che gli piomba sul capo! Aperto veggio
Il baratro mortal. Misera Elvira!
Che contrasto d’affetti in sen ti nasce!
Perchè questi sospiri e queste ambasce?
Mi tradì quell’alma ingrata,
Infelice, o Dio! mi fa.
Ma tradita e abbandonata
Provo ancor per lui pietà,
Quando sento il mio tormento
Di vendetta il cor favella,
Ma se guardo il suo cimento
Palpitante il cor mi va.
(parte)
scena vii.
Zerlina, Masetto e Coro di contadini d’ambo i sessi che cantano, suonano e ballano.
Non lasciate che passi l’età:
Se nel seno vi brulica il core,