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quella vista mi ridestò la memoria dei fuochi, che s’accendono nelle mie valli, la vigilia delle sagre. Provai una passione dolcissima, e in essa mi addormentai.

Quando mi destai era l’alba. Le compagnie si ordinavano silenziose. Seppi che nella notte i regi che c’inseguono, passarono poco discosti, per la strada militare; e che le nostre sentinelle gli hanno veduti. Vanno innanzi sicuri e fidenti di raggiungerci, e ci hanno alle spalle. Ora si comincia a capire la nostra ritirata di ieri, e l’allegrezza rinasce.1


  1. Come curiosità è bello a leggersi nella Storia Documentata della Diplom. in Italia (Nicomede Bianchi, Vol. 8), un Dispaccio del Cardinale Antonelli che si riferisce alla ritirata di Garibaldi da Parco.
    Eccolo

    «A mons. Delegato Pesaro, Ancona, Macerata.
    Roma 28 maggio 1860.

    Si ha da Napoli quanto segue: Il 25 le R.R. Truppe riportarono una segnalata vittoria. Garibaldi, battuto per la seconda volta al Parco, perduto un cannone e