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d’uno dei mille. 217

Nella piazza di Santa Catterina sorgono due tende, e sopra la più bella pende la bandiera di Francia. Passando ho veduta là dentro una donna, una fanciulla, non so, una bellissima con gli occhi scintillanti. Vicino ad essa giaceva su di un tappetto, vivo vivo di colori, Alessandro Dumas. Il sangue mi fece un cavallone. Viver così, così nel deserto con la monacella di Palermo, guardando dall’apertura d’una tenda i larghi i profondi orizzonti, le palme, la fila dei camelli che passa laggiù laggiù; e sorridere sempre in due per i silenzi sterminati!

Dunque sotto quella capigliatura da creolo hanno vissuto la loro ventura i Tre Moschettieri? Mi hanno raccontato che Dumas ha nel porto di Palermo una goletta chiamata l’Emma, dal nome della giovine donna ch’io ho veduta.

Egli è venuto in Sicilia a pigliarsi la vendetta della prigionia fatta patir dai Borboni vecchi al padre suo, generale di Francia portato dalla tempesta sulle coste di Puglia, mentre tornava