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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/170

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122 i pensieri.


XXVII. — contro gli alchimisti.

I bugiardi interpetri di natura affermano lo argento vivo essere comune semenza a tutti i metalli, non si ricordando che la natura varia le semenze, secondo la diversità delle cose, che essa vuole produrre al mondo.

XXVIII. — ancora sulla varietà della natura.

Se la natura avesse ferma1 una sola regola nella qualità delle membra, tutti i visi delli omini sarebbono somiglianti in tal modo, che l’uno dall’altro non si potrebbe conoscere; ma eli’ ha ’n tal modo variato i cinque membri del volto, che. ben ch’ell’abbi fatto regola quasi universale alla loro grandezza, lei non l’ha osservata nella qualità, in modo tale che l’un dall’altro chiaramente conoscere si può.

XXIX. — precetto al pittore.

Dico: le misure universali si debbono osservare nelle lunghezze delle figure, e non nelle grossezze, perchè delle laudabili e maravigliose cose, ch’appariscono nelle opere

  1. fatta, fissata.