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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/181

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la natura. 133


lelo, e per conseguenza non essere più grosso li tal colonna, e non s’avvide che tal diminuzione d’ombra era insensibile per la lunga distanza del sole. Se ’l sole fussi minore della terra le stelle di gran parte del nostro emisperio sarebbon sanza lume. (Contro a Epicuro, che dice: tanto e grande il sole quanto e’ pare.)

LI. — segue.

Dice Epicuro il sole essere tanto quanto esso si dimostra: adunque e’ pare essere un pie, e cosi l’abbiamo a tenere. Seguirebbe che la luna, quand’ella fa oscurare il sole, il sole non l’avanzerebbe di grandezza come e’ fa; onde, sendo la luna minor del sole, essa luna sarebbe men d’un piede, e per conseguenza, quando il nostro mondo la oscurare la luna, sarebbe minore d’un dito del piede; con ciò’ sia, se ’l sole è un piede e la nostra terra fa ombra piramidale inverso la luna, egli è necessario che sia maggiore il luminoso causa della piramide ombrosa, che l’opaco causa d’essa piramide.

LII. — segue.

Misura quanti soli si metterebbe nel corso suo di ventiquattro ore!... E qui si