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Pagina:Da Vinci - Frammenti letterari e filosofici.djvu/184

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transparente essi passassino, è come s elli penetrassino altrettanta aria. LVI. — SE LE STELLE HAN LUME DAL SOLE ODASE. Dicano * di avere il lume da se, allegan¬ do, che se Venere e Mercurio non n’ avessi il lume da sè, quando esso s1 interpone in¬ fra l’ occhio nostro e ’l sole, esse oscure- rebbon tanto d’ osso sole, quanto esse ne coprano all’ occhio nostro. — E quest e fal¬ so, perch1 è provato come l’ombroso, posto nel luminoso, è cinto e coperto tutto da razzi laterali del rimanente di tal luminoso e così, resta invisibile. Come si dimostra, quando il sole è veduto per la ramificazione delle piante sanza foglie in lunga distanzia, essi rami non occupano parte alcuna d’esso sole alli occhi nostri. Il simile accade a’ predetti pianeti, li quali, ancora che da se e’ sieno sanza luce, eglino non occupano, coni’ e detto, parte al¬ cuna del sole all’ occhio nostro. Seconda pruova. Dicano le stelle nella notte parere lucidissime quanto più ci son superiori; e che s’elle non avessin lume da

  • Sott. : gli scrittori, gli autori.