Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/194

Da Wikisource.
194 giulio verne

mole e figure geometriche sopra un libriccino di memorie, mentre il suo fucile disarmato era steso al suolo.

Tutto intento al lavoro, il dotto, dimenticando a sua volta il duello e la vendetta, non aveva nè veduto nè udito nulla.

Ma quando Michele Ardan posò la propria mano sulla sua, egli alzossi e lo guardò con occhio stupito.

« Ah! gridò infine, tu qui! Ho trovato, amico mio! Ho trovato!

— Che?

— Il mio mezzo!

— Qual mezzo?

— Il mezzo di rendere nullo l’effetto dell’urto alla partenza del proiettile!

— Davvero? disse Michele guardando il capitano colla coda dell’occhio.

— Sì! coll’acqua! l’acqua semplice farà da molla.... Ah, Maston! esclamò Barbicane, anche voi!

— In persona, rispose Michele Ardan, e permettimi di presentarti nello stesso tempo il degno capitano Nicholl!

— Nicholl! mormorò Barbicane, che in un istante fu in piedi. Perdono, capitano, diss’egli, aveva dimenticato... sono pronto...

Michele Ardan intervenne senza lasciar tempo ai due nemici di interpellarsi.

« Perdinci! disse, è gran ventura che fior di persone come voi non siansi incontrate più presto! Avremmo ora da piangere o l’uno o l’altro. Ma,