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dalla terra alla luna 231

da soma, bue o vacca, asino o cavallo, farebbero bene nel paese e sarebbero di grandissima utilità.

— Ne convengo, mio caro Ardan, rispondeva il presidente del Gun-Club, ma il nostro wagon-proiettile non è l’arca di Noè. Non ne ha nè la capacità nè la destinazione. Così stiamo nei limiti del possibile.»

Infine, dopo lunghe discussioni, fu stabilito che i viaggiatori si contenterebbero di aver seco una eccellente cagna da caccia, appartenente a Nicholl, ed un robusto cane di Terranuova, di forza prodigiosa. Diverse casse delle sementi più utili furono messe nel numero degli oggetti indispensabili. Se si fosse lasciato fare a Michele Ardan, avrebbe portato via anche alcuni sacchi di terra per disseminarvela. Ad ogni buon fine, prese una dozzina d’arboscelli, che furono accuratamente involti nella paglia e collocati in un canto del proiettile.

Rimaneva allora l’importante questione dei viveri, giacché bisognava prevedere il caso in cui si cadesse sopra una porzione della Luna assolutamente sterile. Barbicane seppe regolarsi in modo che giunse a provvedersene per un anno. Ma vuolsi aggiungere, perchè nessuno si sorprenda, che questi viveri consistevano in conserva di carne e in legumi ridotti al loro più semplice volume sotto l’azione del torchio idraulico e che racchiudevano gran quantità di elementi nutritivi; non erano molto varî, ma non volevasi essere schizzinosi in tale spedizione. C’era pure una provvista d’acquavite di circa cinquanta galloni1, ed acqua per

  1. Presso a poco 200 litri.