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Pagina:Dalla Terra alla Luna.djvu/70

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70 giulio verne


- È cosa ridicola, rispose J. T. Maston. Tanto varrebbe pigliar una pistola!

- Sono anch’io di questo parere, e appunto per ciò mi propongo di quadruplicare tal lunghezza e di costruire un cannone di novecento piedi.

Il generale ed il maggiore fecero alcune obbiezioni; tuttavia la proposta, vivamente sostenuta dal segretario del Gun-Club, fu definitivamente adottata.

- Ora, disse Elphiston, quale spessore avranno le pareti?

- Lo spessore di sei piedi, rispose Barbicane.

- Voglio credere che non v’imaginerete di poter mettere una massa di tal fatta sopra un affusto? domandò il maggiore.

- La sarebbe però una magnifica cosa! disse J. T. Maston.

- Ma impraticabile, rispose Barbicane. No, io penso a fondere questo cannone nel suolo, a munirlo di ghiere di ferro battuto, e infine a circondarlo di una grossissima opera di muratura di pietre e calce, in modo che partecipi di tutta la resistenza del tronco che lo circonda. Fuso che sia il pezzo, l’anima sarà accuratamente trapanata e calibrata in guisa da non lasciare alcun vento1 alla palla; per cui non vi sarà alcun disperdimento di gaz, e tutta la forza espansiva della polvere verrà impiegata nell’impulso.



  1. È lo spazio che esiste qualche volta fra il proiettile e l’anima del cannone.