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Pagina:Dalle dita al calcolatore.djvu/156

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VIII. DAGLI ARABI AGLI EUROPEI






1. Arabia antica

Fin dal tempo dei faraoni, gli Arabi esportano incenso e mirra in Egitto e al nord. Successivamente, ponendosi come intermediari fra India e Roma, gestiscono il commercio delle perle del Golfo Persico, delle spade e dei tessuti indiani, dell’avorio, della seta, degli schiavi neri, ecc. Inoltre, dispongono di giacimenti d’oro purissimo. La parte meridionale della penisola araba è nota anche come il “Paese dei castelli”: si narra di un castello, costruito nel I sec. d.C., formato da 20 piani, ognuno dei quali è alto 20 cubiti: circa 200 metri.

Tolomeo II riapre il Canale di Dario, che congiunge il Nilo al Mar Rosso. Gli armatori alessandrini cominciano a fare concorrenza alle carovane e instaurano contatti diretti con l’india. Il navigatore Hippalus opportunamente scopre che i viaggi di andata e di ritorno possono essere agevolati dalla periodicità dei venti stagionali, i monsoni. Dopo la conquista romana dell’Egitto, la richiesta di spezie e di merci esotiche cresce, e i prezzi salgono alle stelle; allora i Romani allestiscono un’imponente flotta per i commerci con l’India. Un autore ignoto scrive appositamente un manuale per la navigazione dal Mar Rosso all’india, inti-