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3. il miracolo arabo 137

dell’Italia meridionale nelle loro guerre, ma compiono anche saccheggi in Puglia, nelle Marche, in Campania, nel Lazio e perfino a ridosso delle mura di Roma: le basiliche di San Pietro e San Paolo. Molti mercenari saraceni combattono agli ordini di prìncipi italiani. Alcune tribù saracene si stanziano lungo il Garigliano. Inoltre, fra il 1224 e il 1226, Federico II trasferisce a Lucera (Puglia) un folto gruppo di Saraceni di Sicilia fomentatori di rivolte. Il dominio arabo in Sicilia è infatti venuto meno nella seconda metà dell’XI secolo, per opera di Roberto il Guiscardo e di Ruggero d’Altavilla.


3. Il miracolo arabo

Gli Arabi lasciano ai popoli sottomessi il lavoro agricolo e industriale, preferendo dedicarsi al ben più redditizio commercio. Tuttavia fanno il possibile per incrementare la qualità e la quantità dei prodotti.

Sul piano urbanistico si può ricordare la fondazione di Baghdad (762) sulle rive del Tigri, con l’Eufrate che scorre non molto lontano e con una fitta rete di canali che collega i due fiumi. La città ha pianta circolare, due cerchia di mura alte 27 metri e un fossato. All’interno vi sono la moschea, il palazzo del Califfo, chiamato Porta d’Oro, e le sedi amministrative. All’esterno delle mura si sviluppa un’immensa metropoli con palazzi e giardini bellissimi. La città è attraversata da moltissimi canali; nell’XI secolo per tutelare la salute della popolazione si proibisce di scaricare nel fiume le acque dei bagni pubblici, e si ordina che la lavorazione del pesce si effettui lontano dalla città.

Nell’830 il Califfo Al-Ma’mun fonda a Baghdad la “Casa della Sapienza”, nella quale schiere di eruditi traducono e studiano migliaia di opere greche: di filosofia, aritmetica, geometria, geografia, musica, medicina e astronomia. Il lavoro di traduzione però