Pagina:Dalle dita al calcolatore.djvu/268

Da Wikisource.
246 xiii. i calcolatori

13. La grafica e la musica

Anche nella grafica sono stati messi a punto programmi che rendono possibile la sintesi di figure e successivamente la loro animazione mediante spostamenti sia all’interno che all’esterno del campo visivo. Come abbiamo detto nel precedente capitolo, gran parte del lavoro viene effettuato sfruttando le leggi di trasformazione della geometria cartesiana.

Lo sviluppo dei programmi di elaborazione grafica comprende anche la facoltà di trattare le immagini in modo da renderle realistiche, dando loro colori, opacità e tutte le altre caratteristiche richieste, tanto che ormai è frequente vedere in televisione sequenze, realizzate al calcolatore, che presentano aspetti di verosomiglianza impressionante.

Un altro campo di applicazione della grafica è quello del disegno tecnico per la progettazione: utilizzando elaboratori con caratteristiche adatte è possibile, una volta effettuato il disegno, ottenerne la rotazione in modo da poter esaminare l’oggetto da diversi punti di vista, oppure ottenere l’ingrandimento dei particolari in modo da poter definire alcune parti con una precisione maggiore.

È anche possibile simulare l’effetto di urti, sforzi di compressione, torsione, ecc.

Anche la musica ha subito pesantemente l’influenza dei calcolatori: la comparsa, già ricordata, della radio, dei fonografi e infine dei registratori magnetici aveva, da decenni, creato una situazione tale per cui ormai la quasi totalità della musica consumata non era più prodotta da strumenti musicali, ma riprodotta da strumenti elettronici analogici.

L’apparizione dei calcolatori, con la possibilità di generare, manipolare e trasformare segnali elettronici digitali di ogni tipo, ha messo a disposizione dei ricercatori impegnati sul fronte dell’espressione sonora uno strumento molto versatile e potente. Fin dalla