Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/120

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cumcirca per quindecim millia redire et accedere, stare et permanere ac habitare amplius valeat. Et ita dicimus et definitive sententiamus, non solum prædicto, sed etiam omnino alio meliori modo.

Ita sententiavi ego

Mamurius Lancillottus
Vic. Crim.


1609 die sabbati XXIV mensis januarii in vespris.


Lata, data et sententialiter promulgata retroscripta sententia per præf. ill. d. Vic. criminalem pro tribunali sedentem;

præsentibus RR. DD. Hieron. Bosisio, et Bern. Serponti ambobus notariis in off. Crim. Curiæ Arch.


1609 die martis XXVII mensis januarii.


Lecta fuit a me notario antecedentem sententiam presb. Paulo Arrigono existenti in aula examinum carceratorum, optime audienti et intelligenti.

Quibus auditis et intellectis dixit:







Così definitivamente sentenziai

Io Mamurio Lancillotto
Vic. Crim.


1609 questo giorno di sabato 24 gennaio a sera.


Fu portata e promulgata l’antescritta sentenza dall’ill. signor Vicario Criminale sedente nel suo tribunale;

alla presenza dei molto rev. signori Gerolamo Bosisio e Bernardo Serponti, ambo notai della Curia Crim. Arciv.


1609 questo giorno di martedì 27 gennajo.

Da me notaro fu letta l’antecedente sentenza, nell’aula destinata all’esame de’ carcerati, a prete Paolo Arrigone, il qual ottimamente l’udì e la comprese.

Avendola egli udita e compresa, disse:

» io non accetto niente di questa sentenza, come ingiusta ed iniqua; anzi me ne appello al Papa, perchè mi trovo aggravatissimo, essendo io inconscio d’aver commesso tali delitti, che son tutte imposture fabbricatemi da nemici.