Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/159

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et sæpe auditas majores humano sono voces; aliaque subnectebat similia istis, vere quidem sed ipsi quoque suspecta, tamquam ludibria et artes fallaciæque demonum essent. Sicuti sibi acciderent exponere voluisse, ut liberaret religione animum; poscebatque veniam; nec ultra quidquam effata est. Cardinalis profunditate theologiæ et commentatione diuturna solertissimus ad hujusmodi judicia erat (sicut declarant ipsius de toto hoc genere volumina, quæ extant scripta tam subtiliter atque divinitus ad notandum omne veri falsique discrimen, erroresque tollendos et ludibria mentium humanarum quæ vel vanitas insita ipsis, vel eisdem semper infensa malitia demonum facit.) Cum attente audiendo omnia quæ a muliere dicebantur, conferendoque et ea inter se, et cum his ipsis cætera de moribus, ac novæ vitæ forma ejus statuisset ipse secum haud vana afferri, dissimulavit nihilominus assentiri, sive credere, vel probare quidquam, et suspenso adductoque vultu monuit uti meminisset prius videndum cogitandumque esse ipsi quomodo culpas espiasset admissas; quam quomodo cœlestia munera assequeretur.

ze, e spesso di sovrumani concenti essersi beata; e simili altre singolarità soggiunse, di cui per la prima asseriva d’essersi impaurita, come se fosser ludibrii e fallacie dei demonii: a quella guisa che n'era ita conscia, averle ella volute palesare per isciorsi dallo scrupolo; e ne chiedeva perdono: altro non soggiunse. Il Cardinale era profondo teologo, e versatissimo in cosif- fatte materie (come abbastanza chiariscono i tanti volumi che di lui ci abbiamo, ne’quai sottilmente, divinamente troviamo segnati i caratteri del vero e del falso, cioè così delle genuine ispirazioni superne, come delle illusioni e de'giuochi della fantasia, cui o la leggerezza e vanità propria delle umani menti va creando, o suggerisce la infernale malizia): poich’ebb’egli prestato attento orecchio a tutto quanto la Donna gli venne sponendo, e ne fe’ seco stesso accurata disamina, unitamente alla considerazione dei trasformati costumi e della nuova vita di lei che parlava; il Cardinal, dico, si convinse quelle non essere ciance; nientedimeno dissimulò di credere ed approvare checchè si fosse; e con piglio dinotante dubbiezza ammonì — doversi avanti disaminare come le passate colpe avesse espiato; indi fermarsi a ricercare di quai peculiari e sovranaturali favori Dio l’avesse fatta segno.