Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/176

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Sorridete da capo... sì, gli è un sermoncino, ne convengo... comportatevelo in pace; sarà breve.

Primo punto. — Principiis obsta... Davide oziava su d’una terrazza lorchè gli venne veduta in soggiacente giardino la sposa d’Uria, e si fermò incauto a guardarla; n’avvenne che cadde in adulterio, e l’adulterio lo trascinò all’omicidio: or bene, non vi par egli d’ugual tenore, similmente pregno di non dissimili nequizie l’affacciarsi furtivo della Signora di Monza al finestrino da cui pegli occhi le penetrò nel cuore quella vampa d’inferno?

Secondo punto. — Raro antecedentem scelestum, etc. Ma la pena insegue il reo, e, benchè zoppa, finisce a ghermirlo. L’ Osio fu denunziato da Ottavia, da Benedetta uscite quasi paurosi spettri di là dov’ei diede opera di vive seppellirle: di là uscì anco il teschio accusatore di Caterina da Meda: Giampaolo in casa amica fu colto a tradimento da quella medesima maniera di morte che aveva inflitta alla sua vittima...

Terzo punto. — Ma com’è ineffabile la bontà del Signore! come sono riuscenti le fiducie delle anime che a Lui si volgono! Ecco due infelici su cui impende la morte, che si genuflettono alla Madonna delle Grazie (qual presagio nel nome!): pochi istanti dopo son precipitate... son salve!... La misera, ch’è protagonista alla paurosa tragedia, invia a Loreto una tavoletta votiva in segno di dolore, di domanda... e il suo pianto ha trovato grazia presso Lei che tanto pianse benchè innocente!... Quattro orrende carceri ricettan quattro femmine omicide; calce e sassi dividon le sepolte dai vivi; di là non denno uscir che cadaveri... ma, quel muro cade pria che induri... e n’escono quattro Sante!...

Mi fu detto — tu rendi il devoto onore all’intervento della Misericordia Divina, mercè cui quelle disgraziate Monache dal fondo della nequizia si rialzarono a pentimento e salute: tu affronti coraggiosamente un dramma lugubre