Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/228

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cessu eam gravantibus, præmissa protestatione solemni, quod, per quemcumque actum factum vel faciendum non intendit præjudicere juribus aquisitis Fisco, maxime vero per propriam ipsius confessionem, quodque per quamcumque interrogationem ei faciendam vel responsionem ab ipsa dandam non intendit eis in minimo derogare, sed sic salvis præmissius et non aliter, nec alio modo, animo tamen habendi precisam et categoricam responsionem, et majorem veritatem, decrevit eam fore subjiciendam rigoroso examini, nempe tormento funis: ad quem effectum mandavit eam per officiales adduci ad locum solitum, ibique spoliari, ligari, funique applicavi, et in altum elevari.

Quæ cum adducta esset ad locum torturæ, ibi spoliata, ligata, et funi applicata, adhuc benigne fuit admonita et hortata ad patendam veritatem, et non permittendum se cruciari;

respondit:

da ciò che stava per ordinare non avesse a provvenir pregiudizio ai diritti già aquisiti dal Fisco, e affin di ottenere una precisa e categorica risposta; ordinò che la inquisita venisse assoggettata all’esame rigoroso, cioè al tormento della corda; al qual effetto impose ai birri di menarla al solito luogo, e quivi spogliarla, legarla, e sollevarla in alto.










Fu dessa, infatti, menata al luogo della tortura, ivi spogliata, legata, e per giunta benignamente ammonita ed esortata che dicesse la verità, e non consentisse di venire tormentata;


Rispose:


» Ho detta la verità nè so che dir altro.

Tunc Sua Dominatio mandavit eam in altum elevari; quæ sic elevata cœpit dicere clamando:

Allora Sua Signoria comandò ch’essa venisse elevata in alto; la qual così elevata cominciò a gridare:

» o Gesù Maria le mie man! o Dio! o Madona del Rosario! ho dita la verità; no so altro: ohimè! lassème zo! o DIo! son morta! lassème zoso!...