Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/45

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animosa deliberò di voler sapere chi erano, e così loro andò incontro: non aveano lume nè le une nè l’altra; e quando furono vicine suor Paola gridò — chi è là? — Fra quelle tre monache ve n’era una che aveva uno scossale in testa che le copriva tutta la faccia: questa si ritirò in un cantone della porta; ed essa suor Paola le si avvicinò per veder chi fosse; ma suor Benedetta, ch’era una delle tre, la prese pel braccio, e la trascinò via dicendo — è suor Giovanna: — ma andata essa suor Paola in chiesa vi trovò suor Giovanna; dimodochè venne in pensiero, e me lo comunicò, che quella persona vestita da monaca, che aveva lo scossale in testa, e non si voleva lasciar conoscere, fosse l’Osio. Ma quel che maggiormente ci diede indizio che l’Osio entrasse e stasse nel nostro monastero si fu, che la notte della vigilia di tutti i Santi prossima passata, ritrovandosi ammalata suor Dorotea, stettero su molte monache a farle compagnia, tra le quali Candida, Benedetta ed Ottavia; e quest’ultima, per quanto mi riferì suor Lucia, che v’era anche lei, circa le ott’ore di notte uscì tre volte da quella camera, e stava via un pezzo, e poi tornava, e si metteva a parlare secretamente con Candida e Benedetta: si tiene per certo che quella notte l’Osio entrasse nel monastero per restarvi: il che si conferma per le cose che poi successero: cioè che il giorno di tutti i Santi, suor Virginia e suor Ottavia, sotto pretesto che le fosse venuto fastidio, non si coricarono altrimenti: di più, suor Virginia dormì per otto giorni nel camerino di suor Ottavia: e sempre andavano innanzi e indietro Silvia, Candida e Benedetta; e tanto quando entravano in detto camerino, quanto quando n’escivano, serravano subito l’uscio; il che fu notato dalle suore Stefana, Marina e Rossana; e quelle giovani notaron altresì, che, sendo quelle tre monache compagne uscite tutte una mattina dal detto camerino per venire