Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/51

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1607 die veneris XXX mensis novembris summo mane.


Dum illustrissimus et m.r. dominus Vicarius et egomet infrascriptus surgeremus e lecto in domo archipresbyterali oppidi Modoetiæ, supervenit ill. et m. r. dom. archipresbyter ejusdem oppidi Septala, festinanter ostendens chirographum suscriptum il Guardiano delle Gratie (quod ego notarius pœnes me retinui et in acta redegi), et dicens:

1607 giorno di venerdì 30 novembre sull’alba.


Mentre l'ill. mo e molto reverendo sig. Vicario, ed io sottoscritto, alloggiati nella casa archipresbiterale di Monza, ci stavam alzando da letto, sopravenne il reverendo sig. arciprete Settala, affrettato mostrandoci un viglietto scrittogli dal Guardiano delle Grazie, ch'io trattenni e riposi negli atti; e soggiunse:

» Mentr’ero in confessionale mi è stato dato questo bollettino (1).


  1. Ecco nel suo gretto laconismo il terribil avviso qual effettivamente trovasi inserito negli Atti, tracciato con mano malferma, e precisamente come segue: sulla soprascritta — Al Signor Arciprete — e dentro: — Sua Signoria molto reverenda, māda quanto prima, che è capitata una monica di Santa Margarita tutta ferita: non altro per fretta, ma con bona guardia perché so quello che dicho, ma en secreto con sua Signoria

    il Guardiano delle Gratie