Pagina:Dandolo - La Signora di Monza e le streghe del Tirolo, 1855.djvu/94

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» Io non so altro, se non fosse per causa di non so che parole che si dicevano per conto di Giampaol Osio; e che per questo sono stata riposta qua; che io l’ho sempre desiderato d’essere riposta qua.


Interrogata ut exprimat quænam verba dicerent occasione dicti Osii

respondit:

Interrogata che accenni quai discorsi si tenevano a proposito dell’Osio;

rispose:

» Io ho sentito alle volte dai Superiori, e particolarmente da monsignor Barca, e da persone monzasche andar dicendo, che io, per la vicinanza tra la casa di Giampaolo e del nostro Monastero, facessi all’amore con lui.


Interrogata numquid verum sit quod ipsa amores duceret cum Osio et quamdiu sit;

respondit:

Interrogata se sia vero che essa facesse all’amore coll’Osio, e da quanto tempo;

rispose:

» È la verità che ho fatto l’amore, ma amore forzato; che, per conto d’amor volontario, non lo avrei fatto col Re di Spagna. Sono sette anni che cominciò questo amore tra me e l’Osio.


Interrogata explicet hoc initium amoris quomodo sese habuit;

respondit:

Interrogata che spieghi questo principio d’amoreggiamento, e come avvenisse;

rispose:

» Il principio fu a questo modo; che avendo io uno Joseph Molteno fiscale in Monza, e mio agente che faceva i fatti miei, fu ammazzato dal detto Giampaolo; e stando perciò esso Giampaolo ritirato nel suo giardino, il qual è contiguo alla muraglia del nostro Monastero, e ritrovandomi a caso nella camera di suor Candida Brancolina vicina alla mia, la qual aveva una finestra che rispondeva in detto giardino, vedendomi lui a quella finestra mi salutò; e dopo, essendo io andata un’altra volta a quella finestra, tornò a salutarmi, e mi accennò