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Elena rileggeva la lettera e rispose senza nemmanco voltarsi:

«Va bene.

L’uscio si chiuse; era sola. Allora depose la lettera e sedette nel suo letto sfatto, guardando alla finestra di ponente le rose da cui traspariva un lontano pieno di sole. Pensieri e pensieri le salivano dal cuore, disegni e propositi le si formavano dentro la fronte con un lento lavoro, e non se ne vedeva ombra nell’occhio vitreo. Solo le labbra si movevano a quando a quando senza voce, articolavano una sillaba muta, come tocche dalla parola interiore ne’ suoi scatti più veementi. Ella si alzò finalmente, andò alla finestra, e celata dietro le rose, pianse.