Pagina:Davanzati - Della natura del voto, 1863.djvu/5

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i libri matematici di Apollonio, nel 1572 quei di Aristarco, nel 1575 i libri di Euclide, e nel 1588 i libri di Pappo. La predetta opera di Erone venne dipoi fatta italiana e pubblicata nel 1589 da Giambattista Aleotti, e nel 1592 da Alessandro Giorgi, e nel 1605 da Giambattista Porta. Anche Oreste Vannocci Biringucci rendè in italiano la suddetta intera opera di Erone; e serbasi tuttavia inedita la sua traduzione nella libreria pubblica di Siena. Ma il Davanzati volgarizzò la prima parte di tale opera dell’alessandrino, cioè la natura del vòto: perchè di questa solamente, senza più avanti andare, avealo ricerco il Buontalenti. Onde il testo greco, che traslatò il Davanzati, comincia dalle prime parole di quell’opera «Τῆς πνευματικῆς πραγματείας σπυδῆς», e va fino a quelle altre «εἰς πολλὰ γὰρ τῶν πνευματικῶν ἒυχρηστοι τυγχάνουσι»: siccome è da vedere nella edizion di Parigi del 1693 dalla pagina 145 alla 152, linea 38. È tutta questa traduzione condotta secondo che era da lui, cioè con leggiadria ed eleganza di stile, con forza e dignità di lingua inestimabile. Ma posta allato al greco testo ella si vuol giudicare secondo il fine che si pose innanzi il Davanzati, e che fu di satisfare al desiderio dell’amico suo, al quale ebbela inviata, dicendogli nella lettera queste cose: «Io ho levato e aggiunto qualcosetta secondo che m’è tornato bene; che se l’avesse a veder altri che voi, non so quanto fusse de iure». Al Davanzati non cadde mai nell’animo di pubblicare cotesta traduzione, ma di compiacere alla voglia dell’amico. E pertanto ei leva, o cresce, o allarga, o ristrigne la materia, secondo che gli veniva in acconcio. A cagione di esem-