Pagina:De' Rinaldi - Il mostruosissimo mostro, 1584.djvu/54

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Il capello è più ricco affai, che forte,
One dimora d’Etiopia il capo,
Le cathene de ponti, e de le porte,
Gangheri, e chiauiflei, da piedi à capo >
E finalmente tutto quel lauoro,
Che noi di ferro vftamo, itti vfan d’Oro,

Con tutto quello, che fegue_> lino alla ottaua i 57. doue Pegni ta, narrando la grandiffima ricchezza di quello Ré. Hà ancoraquefto Oro in fe’vanaatrattina-virtù, laqualeè, cheeiTendo mirato, difpone l’animo del riguardante ad amarlo, &Tdefiderarlo, &diquìnafce, chei biondi, aurati, òC crefpi crini, meglio allacciano, èC aftringono i cuori de gli amanti ad Amore,che non fanno gli altri, comeaffermano gli amanti, & nelle profe, & nelle rime, & il Petrarca, & altri Tuoi pari, ne i loro -volumi, però erto Petrarca nella Ballata. Perche quel che mi «affé ad amar primo. diceua Tràle chiome de l’or nafcofe illaccio, esll qual mi ajlrinfe Amore, ère. Et nella nella canzone. Quando il fuauemio fido confòrto. fimilmente dice Son quefti, i capei biondi, e l’aureo nodo t Dico io. ch’ancor mi Siringe ). Però non fù marauiglia fe Ruggiero fi pofè ad amare lartilìciofàm ente bionda, & beila Alcina, 8£"’ le il cauagliero Zerbino, (tendendola

  • iano conira negli ondeggianti capelli d’oro

di Medoro, fubito diuenne molle, ne ci è da parer duro, fe la Regina del Catai à prima giunta ne