Pagina:De' Rinaldi - Il mostruosissimo mostro, 1584.djvu/60

Da Wikisource.

deimiferi, 8 i fofpiroli amanti, &ilfuoficrnifìcato edere di inoltrare paliìone, affanno, doglia ÓC perturbatione di cuore per caulà di amore, ma per che amando fi hà giufto, & de<moeffet to di temere, come molto Ouidioneha epifto ia prima, & ni quella che ferme Ero à Leandro òcl Ariofto nel canto vlumo, parlando della in minorata Bradamante. dicendo - [he di temer amando ha degno effetto. Diremo ancora lignificare. tema,lòfpetto,& Ge lofia. poi che da quella tema effetto, che viene dall amore, nenafee la Gelofia,frutto amarifiìmo di elio amore, & rare Stolte fi troua, che 1 vno non fìa aggiunto all’altro, per anello rH<T> ro, che Amore, & Gelofia in vnSefimotemi po ’Vennero al mondo, & che congiurorono in lieme. cc quella fi caulà, perchè l’animo nollro cerca pace, concordia, Anione, SxT fcambieuole amore, ne altronde fe non da quello Lente la Aia vera felicità, & gaudio, ma fe fofpettiamo, chel amatadonnalìaintenta, & volta in mira! re, diamareaitru,, così dubbiofi, cheaitri non poflega, & habbia quello, che tanto defideria1?°,. brammiam^continonamentefiamo cru ciati dal niorlo di quella maluagia pelle Gelofia guafilatrice d ogni amorolà dolcezza, la quale quando vna volta centrata nell’animo, con o r 5 difficoltà fi caccia fuori; per quello ella ci rende cosi fcoloriti,& pallidi, come apunto fi vede nel ottaiia 11 x.del canto ’vltimo dell’Ariollo. inoltra il Parabofco in quel lonetto. Cantal’alma beltà, quando dice tal alu 4 mefreddo timor, che ferie vene, CM‘Uggìac eia il [angue, e mi [colora il volto,.Di z.i?/, che il mio belfol non mi [a tolto Kittcn miavoce, che di fuor non vene. Et