Pagina:De Amicis - Il romanzo d'un maestro, Treves, 1900.djvu/171

Da Wikisource.

La maestra Falbrizio 163

— Vada a vedere all’albo pretorio. Il signor sindaco ha fatto attaccare il verbale della seduta del Consiglio dove c’è tutto detto, che m’han licenziata.

— Licenziata! — esclamò il maestro, stupito della sua tranquillità. — E per che motivo?

— Oh — rispose la Falbrizio — per tanti motivi. La cosa era preparata da un pezzo. Lei non sa. È una storia. Ma già io sono nei miei diritti. C’è il contratto per tre anni: loro non mi licenziano che sei mesi prima; sicchè vede. Io son ben sicura che il Consiglio scolastico gli darà torto. Capisce: mio marito è spaccalegna; io con questo guscio di bottega faccio dei guadagni magri: aggiunga che dopo dieci anni di matrimonio c’è venuto fuori questo bacherozzolo, che non so proprio come il Signore ce l’abbia mandato. Vede che abbiamo bisogno di quel poco di stipendio. Non è gran cosa. Trecento sessantasei e trentatrè. Ma c’è il pane e la minestra.

— Ma in che maniera l’hanno licenziata? — ridomandò il maestro. — Senza un perchè? Qualche cosa ci sarà detto nel verbale!

— Nel verbale c’è detto che non son buona a insegnare. Veda un po’. È vero che ho fatto soltanto un corso autunnale; ma il mio dovere lo so fare, tant’è che gli ispettori sono sempre stati contenti. Quanto a questo, ho il cuore in pace. Per licenziarmi per incapacità bisogna che ci sia l’approvazione dell’ispettore. Vedremo a primavera. Oh ma.... ci sono degli altri perchè.

Il maestro stette aspettando, sicuro che a poco a poco avrebbe spippolato ogni cosa.

— Il primo perchè, vede.... la cosa è cominciata l’anno passato. Io sono entrata a prendere il posto d’un’altra maestra, che era pure del paese, una giovane che poi ha dovuto andar via perchè.... non ci poteva più stare. Io non voglio dir male di nessuno. Ma si tratta di cose che sanno tutti. Il signor sindaco è vedovo, di buona età: dicevano che fra lui e la maestra ci fosse, come a dire, un’amicizia. Il fatto è che l’ha maritata a uno, e se n’andarono. Ma poi, lei sa come succede alle volte, che l’acqua ritorna al suo mulino. Pare che il signor sindaco gli sia venuto in testa di far ritornare quella di prima, giusto perchè