Pagina:De Amicis - Il romanzo d'un maestro, Treves, 1900.djvu/287

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In casa Samis 25

pretata a modo suo: “che l’agricoltura era la migliore occupazione da accompagnarsi, possibilmente, alla scuola.„ — Bisogna, — diceva — ricondurre gli uomini alla terra, che è la madre comune; nella coltivazione della terra è la moralità, la pace del cuore, la sorgente di tutte le buone idee; — e con questo bel pretesto si faceva zappar l’orto dagli scolari; dai quali anche, per avvezzarli alle faccende domestiche, si faceva far da mangiare, spaccare le legna e ingrassar le scarpe. Tutti risero. Ma il professore, per rincalzare il suo giudizio, citò subito un altro esempio: un maestro del piccolo comune di Stacco, un giovane di trent’anni, figliuolo, vedete un po’, di un becchino, una fenice di maestro ch’era a poco a poco diventato l’arbitro del villaggio a forza di bontà, di buon garbo, di sensatezza e di oneste azioni. Il suo primo passo verso la fortuna e la gloria era stato una menzione onorevole guadagnata a un concorso bandito dal direttore generale delle carceri e della Rivista di discipline carcerarie per un libro di sana lettura pei carcerati. Il povero giovane, per mancanza di cultura letteraria, non aveva saputo dare all’opera la forma richiesta; ma aveva messo insieme un libretto, nel quale, in mezzo alle ingenuità e alle scorrezioni, c’era tanto buon senso, tante buone idee e dei sentimenti così generosi, che gli era stato dato, con la menzione, un piccolo premio; e un articolo d’elogio d’un giornale avendo schiacciato gli ultimi tentativi d’opposizione che gli faceva il sacrestano (un vecchio ambizioso e autorevole, a cui tutti nel paese chiedevan consiglio), egli aveva soppiantato il suo avversario e toccato l’apogeo della potenza che può raggiungere un maestro rurale. E non si poteva dire l’operosità di quel giovane, e il bene che faceva al paese, sradicando pregiudizi, riconciliando nemici, riconducendo ragazzi tristi sulla buona via, destando l’amore della lettura nelle famiglie, senza smetter mai la modestia che gli aveva cattivato simpatia da principio. Una cosa da far dire con Lutero che “un buon maestro non può esser pagato con danaro.„ Egli aveva assistito in casa sua a una scena indimenticabile. Il maestro, ch’era ammogliato, aveva un figliuolo malaticcio, per cui un medico di Torino, di passaggio per il comune, aveva consigliato quindici giorni d’aria di mare.