Pagina:De Amicis - Il romanzo d'un maestro, Treves, 1900.djvu/94

Da Wikisource.
86 Piazzena

trata e all’uscita nella piccola sala d’aspetto, bianca e fresca come tutto il resto.


La maestra di 2a, che stava da dodici anni nel paese, era una signorina fra i trentacinque e i quaranta, lunga e pallida, un viso di ragazza patita, coi capelli lisciati sulla fronte, con gli occhi dolci, con una bocca affettuosa e triste; vestita più che modestamente e sempre ad un modo, come se portasse un abito religioso. Il giovane sentì con piacere che la madre di lei, che viveva con la figliuola, era stata molti anni nella sua città natale, e v’aveva conosciuto sua madre. L’altra maestra era una ragazza sulla trentina, vestita bene e formata meglio, di modi cortesi e dignitosi; della quale lo colpirono sul primo momento gli occhi vivissimi, mobilissimi, astutissimi, che facevano dei veri fuochi d’artifizio sotto due grandi sopracciglia raggiunte, e un singolare atteggiamento della bocca grande e sensuale, da cui pareva sempre che dovesse scappare un frizzo, ch’ella poi rattenesse, sorridendone discretamente. Il maestro era un buon vecchio settuagenario, d’aspetto onesto e rassegnato, lentissimo nel muovere e nel parlare, oberato d’una gran pancia, non prodotta sicuramente da esuberanza d’alimentazione; il quale contava poco men d’un mezzo secolo di servizio, prestato quasi tutto, in due riprese, a Piazzena: di modo che c’eran nel Consiglio comunale parecchi dei suoi antichi alunni, e alcuni di questi si vendicavano con piccole sevizie, trent’anni dopo, dei rabbuffi ch’egli aveva fatti loro alla scuola. Mancavano al pover’uomo due dita della mano sinistra, che aveva perdute in un villaggio di Val di Sesia, dov’era stato maestro due anni. Un suo alunno, la cui famiglia teneva a dozzina due minatori, aveva portato in scuola una capsula di dinamite, rubata nel guardaroba dei suoi dozzinanti, e stando solo nel banco della berlina, l’andava rivoltando in tasca per gioco. Non obbedendo egli al comando di buttar via il suo trastullo, il maestro glielo aveva afferrato per levarglielo, e in quel tira tira la capsula era scoppiata, sfracellando la mano a tutti e due. Piccoli incerti della professione.