Pagina:De Amicis - La mia cara Italia.djvu/104

Da Wikisource.

— 102 —


Non è affermazione esagerata la mia, giacché conosco l’Italia artistica e posso accertare che in nessuna altra delle sue città si trova l’esempio raro di così bella e pura architettura.

Vi assicuro che alla prima visita che feci colà, rimasi stordito.

Vi ritornai e tratto tratto sono costretto a ripeter le mie visite per migliorarmi nell’arte.

Volete togliervi la curiosità?

Appressatevi con me al fiorito cancello in ferro battuto che vieta l’ingresso ai diversi cortili e vi parrà vedere aggirarsi fra quelle numerose colonne, dame, cavalieri e paggi, perchè in casa Bagatti-Valsecchi si è ritornati al Medio Evo.

In quella casa, tutto sente della grandiosità di quell’epoca, e allo stile antico si seppero così bene accoppiare le comodità moderne, che i nobili proprietari meriterebbero una medaglia nazionale per l’impulso che essi diedero alle arti.

Là vi troverete quanto vi è di più ricercato, nell’architettura, nella scultura, nella pittura, là troverete argenterie di lavoro squisito1, arazzi ben conservati, armi pregevoli, porcellane vaghis-

  1. Custode di bellissimi oggetti in argento è pure il cavaliere Francesco Camagna di Genova, il quale tiene diversi acquasantini per merito rarissimi, e che l’arte a Lui deve molto se gelosamente li serba da vero signore e da conoscitore del Bello.