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Pagina:De Amicis - La mia cara Italia.djvu/128

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alla proclamazione della Repubblica vi si passerebbe con un tramonto all’acqua di rosa, come avvenne nel Brasile per la caduta dell’Imperatore Don Pedro?

È vero, tranquillamente Fonseca sottentrò al potere, ma la calma durò poco e i giornali da quel giorno ci dicono che l’antico impero, gode i frutti di una Repubblica che porta sterminio, morte e desolazione.

In Italia il credere in un cambiamento di Governo, senza tristi conseguenze è una opinione ingenua.

Prima di tutto fra noi per riuscire a mutare le cose, bisognerebbe che il malcontento fosse proprio verso la Monarchia e questo non è, perchè tutti non ignorano che la marea sale contro i ministri che opprimono lo Stato ma non contro del Re.

Dal ricco al povero, i più degli Italiani sono affezionati ai loro Principi, perchè ben conoscono che se non riescono a fare di più la colpa non è loro.

Ma la Monarchia ha un prode Esercito che la ama e sul quale può calcolare.

L’amore che l’Esercito ha per la Patria è indivisibile dall’amore pel suo Sovrano e o quando la libertà della Patria avesse a pericolare, o quando Casa Savoja, dalla ingratitudine di pochi, fosse minacciata, ritenga, Don Luigi, che il grido di viva