Pagina:De Amicis - La mia cara Italia.djvu/132

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spalle al muro, sentireste il fischio dei confetti delle artiglierie, vi vedreste inseguito dai bersaglieri, scovato perfino sulle cime delle montagne più ripide dagli alpini e la cavalleria se risparmierebbe di rompervi tutte le costole, sarebbe per darvi il tempo di osservare i corazzieri del Re che con dei petti più forti delle loro armature sarebbero là a difendere il loro Capo.

Ma che parlo io di corazzieri? Le corazze per salvare il nostro Re sarebbero i petti stessi di tutti gli Italiani e voi Don Luigi, atterrito per lo spavento, risparmiato dalla pietà dei soldati, sareste costretto a morire per la vergogna delle vostro utopie.

Un anno or fa un repubblicano accanito mi diceva:

Ci vuol altro che pensare alla Repubblica quando un presidente di essa, buono come il cittadino Umberto, non lo troveremmo mai!....

Mi dispiace, signor abate riveritissimo, di vedere che le mie parole vi pesano, ma la verità è sempre verità e anche voi la dovete riconoscere.

Nè si dica, che in Italia l'affetto dei sudditi è ristretto a Sua Maestà il Re, giacché tutta la Famiglia è amata dagli Italiani.

S. M. la Regina gode la simpatia universale.

Il Principe di Napoli si formò un nucleo numeroso di ammiratori, pel suo contegno riservato, per la sua coltura, per la sua bontà e carità verso il popolo.