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l’anno 1880 non si volle lare una legge atea, che si trattava unicamente di sottrarre la politica dall’azione dei clericali. Io vi credo; voglio credervi; non faccio la guerra ad alcuno. Ma il fatto brutale è il giovane ventenne che getta una bomba di dinamite tra la folla. Voi lo uccidete. Ma la morte non è tanto efficace quanto vi immaginate.

Vi sono momenti nella storia in cui si rise della morte; sotto il terrore la morte è trionfante e impotente. I nichilisti la sfidano del continuo. Non so quello che pensino gli anarchici: su per giù valgono lo stesso. Povera società ammalata, t’indirizzano alla mannaia; è a Dio che è necessario far ritorno.»

Questa forza irresistibile di ritornare a Dio la sentiamo tutti, è il bisogno di stringerci a un punto che non crolli, perchè sotto di noi la terra trema e siamo avvolti da un turbine che ci toglie il respiro.

A me pare essere sopra una sdruscita nave, in una notte procellosa, mentre fischiano i venti, gli alberi si rompono, le ondate furiose minacciano ingoiarci nel mare.

Mi sembra imminente il naufragio, il cuore mi si stringe, mi battono i denti, mi si oscura la vista, sento piegarmi le ginocchia, provo un ronzio nelle orecchie, vacillo e cado....

La natura dell’uomo affranta dalle ambascie della