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Dopo la lingua greca e la lingua latina, ordinerei si dovesse propagare l’idioma francese, perchè essendo esso come il linguaggio internazionale e per l'istruzione e per il commercio è di assoluta necessità.

Venendo a parlare della letteratura patria vorrei che il suo insegnamento fosse perfezionato.

Se fossi ministro, io per il primo non vorrei mancare a questo dovere e cercherei ogni mezzo affine di migliorare i nostri studii classici.

Saremmo da scusare se non avessimo dei maestri che ci potessero dare tutti i lumi possibili, ma quando noi abbiamo i più grandi letterati e poeti del mondo, perché non volere progredire nella istruzione delle lettere nostre?

Io penso alle quattro auree colonne che sostengono la corona immortale della poesia italiana, perchè a quella corona non aggiungiamo nuovi allori?

Ma ohimè, che al bello ideale della letteratura e della nostra poesia abbiamo voluto far seguire un verismo che ci ha allontanati e dalla morale e dal bel parlare.....

Si è voluto seguire la moda, o meglio abbiamo con la decadenza morale trascinate quasi nel fango le nostre rispettale e gentili tradizioni letterarie. Ci siamo ingannati, o ci hanno ingannati; e così il Vero, il Bello, il Buono è discusso; diciamolo non si vuol più.

E pazienza si fosse cercato di voler cose meno pure,