Pagina:De Amicis - La vita militare.djvu/117

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il figlio del reggimento. 109

dei bocconi piccini piccini, e se non si badava noi ad empirgli il bicchiere, egli non ardiva di farlo, e stava a bocca asciutta magari per tutto il tempo del desinare. Talvolta sotto la tenda, mentre si stava pigliando sonno, egli, all’improvviso, si vergognava di occupar tanto spazio e di giacere sopra tanto strame, e si levava a sedere e lo sparpagliava di qua e di là verso i nostri posti, riserbandone una piccola parte per sè, e coricandosi poi tutto rannicchiato rasente la tela della tenda, a rischio di pigliar qualche malanno per causa della brezza. Non mi sfuggiva pur uno di tutti questi suoi atti, nè uno de’ suoi pensieri, e mi affrettavo sempre a dissipare le sue vergogne o apostrofandolo allegramente: — Ebbene, Carluccio? — o stringendoli la guancia fra l’indice e il medio con quel fare che significa: — Vivi in pace, ti proteggo io. — Ed egli subito si rassicurava. Oh che mesta e amorosa pietà mi metteva in cuore quella sua delicata vergogna! — Povero Carluccio, — pensavo io, quando, ardendo ancora il lume sotto la tenda, lo vedevo dormire quieto e tranquillo, tutto ravvolto nel mio cappotto e colla faccia nascosta per metà dentro il berretto d’un soldato; — povero Carluccio! Perchè non hai più madre, tu ti credevi solo sopra la terra, e non ti immaginavi che alcuno ti potesse voler bene! No, Carluccio; pei fanciulli senza madre e senza padre ci sono i soldati; essi non hanno che un pezzo di pane in tasca; ma in compenso chiudono molto tesoro d’affetto nel cuore, e dispensano generosamente l’una e l’altra cosa a chi n’ha bisogno. Dormi tranquillo, Carluccio, e sogna tua madre; ella certo ti guarda di lassù, ed è ben lieta che tu sia fra noi, perchè sa che sotto i nostri ruvidi cappotti batte il suo cuore.

Di giorno era continuamente in faccende. Andava fuori del campo a prender acqua pei soldati quando era proibito d’uscire; e lo si vedeva in giro in mezzo alle